Ad ogni tappa, la mostra sulla libertà di stampa curata dal marchigiano Ordine dei giornalisti si arricchisce di una nuova opera.
Ad Ascoli è stato esposto un lavoro molto particolare dell’artista milanese Luigi Vigevano: Vigevano ha donato per la collezione il bozzetto originale preparatorio di una grande tela ("Allegoria sul mondo dei giornali") che ha realizzato per la nuova Sede del Consiglio nazionale dell’Ordine.
A Jesi la novità è un’opera di Dante Fazzini, artista ascolano che ha compiuto un percorso ricco e diversificato. Il suo maestro è Max Ernst, trasformista instancabile nella ricerca e nell’innovazione anche tecnica. Invenzione e creazione sono infatti i parametri principali delle opere di Fazzini, che promuove un'identità inquieta e inappagata, lontana dal conformismo rappresentativo e poco incline ai facili trucchi della trovata.
Egli è un artista che appare continuamente alla ricerca di una sua fisionomia. Non si accontenta mai di alcuna soluzione definitiva, ma sa conservare la salutare inquietudine dell'interrogazione e del dubbio. Dopo una militanza nel figurativo (caratterizzato da un forte cromatismo), Dante Fazzini è passato all'informale. Una scelta di rottura, ma anche la ricerca di un nuovo approccio alla figura. Successivamente, è approdato ad una pittura caratterizzata dal segno e dallo spazio e marcata da una grande capacità nell’uso del colore. Dante Fazzini ha partecipato a tantissime mostre, ha ricevuto molti premi e sue opere si trovano in importanti collezioni pubbliche e private.
di Rossella Redazione