Nato 500 anni fa nella regione di Anversa, Gerardo Mercatore è stato uno dei maggiori geografi della storia. Le sue ricerche si legavano alle nuove scoperte ed esplorazioni di terre incognite dei grandi navigatori dell'epoca. Con il suo lavoro, aveva sistematizzato le informazioni più aggiornate, elaborando una delle prime immagini del mondo. Ai suoi globi conservati nel Museo Civico di Urbania, rappresentazioni della terra e del cielo, è dedicata la mostra dello scultore Giancarlo Lepore, che si è lasciato trasportare sulle rotte immaginarie delle antiche carte astronomiche e nautiche.
Una delle costanti nel percorso di questo artista è proprio la dimensione del viaggio, che comincia con le radici meridionali, mediterranee e le sue prime opere in marmo e bronzo realizzate negli anni di formazione in Toscana.
Continua poi con la serie del cuoio del periodo vissuto in Germania e le grandi sculture in ferro nate al rientro in Italia nella sua officina della Casalaboratorio, organizzata negli anni novanta a Borgo Pace. In quell'angolo nascosto delle Marche, immerso fra i boschi, il contatto con la natura diventa più intenso: lo ritroviamo nella parte centrale di questa nuova installazione, in cui frammenti di corpi diventano tronchi di alberi che si innalzano verso il cielo, a rappresentare la continua trasformazione dell'esistenza.
Tutto intorno, ruotano le costellazioni celesti, proiezioni misteriose del sogno, conseguenza di un pensiero elevato a raggiungere la conoscenza. Accompagna alla visita un sound elaborato dal musicista siciliano Vincent Vena denso di atmosfere appropriate e parte integrante della mostra.
Giancarlo Lepore usa la terracotta per questo suo lavoro: terra, fuoco... gli elementi origine della vita, perché ad Urbania la tradizione della ceramica è di casa e si confronta a questo punto con una visione a tre dimensioni. Invade lo spazio storico del Palazzo Ducale, invita ad un confronto con le mura e i selciati in mattoni, le sale, i capitelli.... propone una visione più attenta di questi luoghi e del contesto.
L'autore, che insegna scultura alla Accademia di Belle Arti di Urbino, dimostra il suo legame profondo con questa regione in cui vive, e sarà presente per un incontro con il pubblico nel finissage di chiusura della mostra, alle 18.30 domenica 14 ottobre.
di Rossella Redazione