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Comune di Visso
L.go G.B. Gaola Antinori,1
62039 - Visso (MC)
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Descrizione:
Già 907 anni prima di Roma[senza fonte] si hanno notizie di un villaggio chiamato Vicus Elacensis alla confluenza dei fiumi Ussita e Nera. Nel 576 Visso passò sotto il ducato di Spoleto per via dei Longobardi che intorno al 575 avevano occupato quelle zone. Nella prima decade del 1200 le popolazioni che abitavano sulle montagna vissane scesero a valle probabilmente per comodità di commercio, dando vita ad un centro indicato con il nome di Visse. In seguito Visso venne affidata ai Da Varano, duchi di Camerino, che la tennero ad intermittenza fin quando i papi non la affidarono definitivamente a dei cardinali. La mancanza di spazi coltivabili in un terreno così montuoso spinse da sempre i vissani a spostarsi su territori distanti dal centro, fu così che nacquero delle dispute con Camerino, Norcia, Montefortino, Montemonaco e Acquacanina (celebre la battaglia del 1522 - Battaglia del Pian Perduto - contro Norcia per accaparrarsi i terreni di Gualdo e del Pian Perduto). Fin dall'inizio della sua costituzione, e finché non venne invaso dall'esercito napoleonico, il comune di Visso fu diviso in "guaite": Pieve: Guaita Plebis (il centro), Guaita Uxitae (Ussita), Guaita Montana (Castelsantangelo sul Nera), Guaita Villae (Villa Sant'Antonio), Guaita Pagese (Cupi, Macereto, Aschio). A presiedere il governo centrale di Visso vi erano i Priori, rappresentanti ognuno di una guaita. Nel 1799 Napoleone Bonaparte assoggetto Visso prima al dipartimento del Clitunno e poi a quello del Trasimeno, accorpando al comune le frazioni di Saccovescio, Castelvecchio, Sant'Eutizio, Campi, Ancarano, Croce, Orvano, Fematre, Riofreddo, Chiusita, Mevale e Rasenna. Nel 1822, dopo il congresso di Vienna (1815), Visso che era tornato sotto lo stato pontificio, ottene la nomina a "Città", per via dell'importanza che rivestiva nel territorio Umbro. Dopo la proclamazione del Regno d'Italia Visso venne staccata dall'Umbria e accorpata alla provincia di Macerata.