La pandemia ha ferito le nostre città. Si è abbattuta su di noi cambiando la vita di tutti. Sappiamo cosa ha significato, ora l’incognita è capire come ci cambierà. Perché la sfida che abbiamo davanti non ha precedenti: non si tratta di una crisi momentanea. Di sicuro dovremo convivere per molti mesi con il virus, restare distanziati e pagare un prezzo pesante. Ma non possiamo arrenderci, anzi. Il Covid ha dimostrato quanta forza sappiano esprimere le nostre comunità: ha fatto emergere solidarietà ed energie che non vanno disperse.
Dobbiamo certamente continuare a essere prudenti, ma possiamo anche cominciare a guardare avanti, a leggere il caos che ci troviamo di fronte.
E in questo momento la ripartenza si scontra con problemi vecchi e nuovi.
Il Gruppo Fuoritempo ha pensato di offrire un’occasione di conoscenza e di confronto affrontando tutte le realtà che questa pandemia ha coinvolto: sanità, politica, economia, democrazia, scuola, società e ambiente. Un percorso che abbiamo intitolato “Il mondo che sarà”.
Il virus ci ha costretto a ripensare mille cose, a mutarne e riconfigurarne altrettante, ma se c’è una cosa che esce rafforzata da ogni crisi è la percezione delle vere necessità. E la sete di informazione nella ricerca del bene comune è una di queste.