Questo spettacolo narra di donna Clotilde, baronessa borbonica,che si è rifugiata in una villa della zona vesuviana, scegliendo l’isolamento come segno di disprezzo per la nuova cultura piccolo borghese che si va affermando dopo l’unificazione d’Italia.
Il Regno delle Due Sicilie è appena caduto. È con lei una cugina povera, donna Gesualda, che svolge l’ambiguo ruolo di infermiera/carceriera.
I giorni trascorrono uguali, tra pasticche, acque termali, farmaci vari e colloqui con il parroco del paese, Don Catellino, un prete coinvolto in intrallazzi politici. Nulla sembra poter cambiare il corso degli eventi, finché non arriva Ferdinando, un giovane nipote di Donna Clotilde, dalla bellezza “morbosa e strisciante”. Sarà lui a gettare lo scompiglio nella casa, a mettere a nudo contraddizioni, a disseppellire scomode verità e a spingere un intreccio apparentemente immutabile verso un inarrestabile degrado.
L'autore parla del suo lavoro dicendo:
«Ovviamente, non mi interessava minimamente realizzare un dramma storico, accanto a questa lettura più palese e manifesta prende corpo l’analisi e il tentativo fotografico di messa in evidenza dei rapporti affettivi intercorrenti fra quattro persone in isolamento coatto. Gli odi, i desideri, le bramosie sessuali, le vendette, le sopraffazioni, le tenerezze, gli abbandoni, fra quattro personaggi, tutti perduti, dannati da una storia diversa per ognuno, ma sempre inclemente e perfida.
La forma utilizzata per narrare queste intenzioni è inizialmente quella del vecchio romanzo realista che lentamente si degrada in romanzo d’appendice, se non in romanzo vero. E questo degradarsi della forma narrativa va di pari passo con il degradarsi della vicenda e dei personaggi».
Sono disponibili biglietti per tutte le serate e biglietti last minute acquistabili a prezzo speciale la sera stessa al botteghino dello Sperimentale.
Per info e prenotazioni 071/5021631 - info@stabilemarche.it