Ormai è un dato di fatto: il capitalismo è un fallimento. La compagnia australiana Acrobat ha quindi deciso di rimetterci in sesto, e ci invita alla dimostrazione di metodi semplici per tirarci fuori dal torpore globale in cui viviamo, ed iniziare la necessaria rivoluzione pacifica ed ecologista, nostra unica via di salvezza.
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Dopo aver girato il mondo per anni, questi artisti snodati, con “Propaganda”, si preoccupano di distinguere ciò che è giusto da ciò che è sbagliato. Dopo aver indottrinato i loro figli stanno uscendo dal loro cortile in Australia verso l’Europa e il resto del mondo. Show dopo show, è così che inizia la rivoluzione.
Acrobazie, salti mortali, trapezio, fune e bicicletta, sono attrezzi attraverso i quali diffondere i principi di vita creati ed insegnati nel corso degli anni ai loro figli da questa coppia di magnifici ed atletici rivoluzionari.
Con ferma convinzione ed entusiasmo – e nonostante gli spassosi intoppi che dovrà fronteggiare la loro campagna di propaganda – convinceranno gli spettatori che essere gentili, mangiare le proprie verdure, andare in bicicletta e fare giardinaggio nudi, può fare la differenza ed aiutarci ad avere un futuro migliore.
La Compagnia Acrobat, che si esibirà alla Fenice di Senigallia sabato 17 dicembre alle 21 e domenica 18 dicembre alle 17, è costituita dalla famiglia di Jo-Ann Lancaster, Simon Yates e i loro due figli Grover e Fidel, di undici e sette anni.
Jo-Ann e Simon, prima di conoscersi, hanno percorso strade differenti, fino all’incontro che li ha portati a fondare Acrobat nel 1996, nel cortile della loro casa ad Albury. Presto si uniscono a loro altri acrobati (Lee Wilson, Simon Mitchell, Scott Grayland, Tim Freeman, Mozes, Becky Jones...), desiderosi di condividere un certo stile di vita e il desiderio comune di un circo purificato fino all'osso. La vita quotidiana è fatta di sessioni di allenamento durissime dall'alba al crepuscolo, e di un regime alimentare preciso per mantenere un ottimo passo (cibo crubo, macrobiotico e vegetariano).
Sin dall'inizio, Acrobat decide di dar vita a spettacoli estremamente fisici, ponendo l'enfasi sulle personalità e i corpi in movimento di ognuno dei suoi membri. Il lavoro collettivo è un punto importante del gruppo, che costruisce azioni spettacolari, acrobazie a 200 miglia all'ora con uno stile grezzo, marcio e DIY. Il dogma di Acrobat è che tutto ciò che non è movimento è inutile, e non sono tollerati tempi morti tra un atto e l'altro.
Il lavoro è in continua evoluzione. Le diverse forme che prende lo show tra il 1998 e il 2002 si chiamano semplicemente “acrobat”, un nome generico per sottolineare il fatto che è il contentuto ciò che conta, e il contenuto è fatto di pure acrobazie.
Nel 2002 quella fase di lavoro culmina in ciò che la compagnia chiama ufficiosamente “The bearded show” (lo show barbuto). Cinque acrobati maschi che indossano soltanto le loro mutande e lunghe barbe, e due acrobate donne con pezzi di scotch sui capezzoli. Fanno funambolismo russo mano nella mano, doppio trapezio, fune accompagnati da una musica acuta suonata dal vivo da Tim Barrass, che suona la chitarra nudo, avvolto in una rete da pescatori. Lo spettacolo ottiene un riconoscimento mondiale e rende definitivamente Acrobat un punto di riferimento nella piccola rete del circo internazionale, per la sua sorprendente qualità tecnica, così come per il suo radicale anti-estetismo.
A quel successo seguono anni difficili sia in termini personali che professionali. Jo-Ann e Simon iniziano a raccogliere idee su un nuovo modo di dare corpo ai loro ideali di una vita più semplice e più libera, lontana dalla frenesia e dal consumismo contemporanei. Leggono Marx, Lenin, Gandhi, il monaco buddista vietnamita Thich Nhat Hanh, e vanno in viaggio a Cuba con i loro figli per comprendere la realtà, i successi e i fallimenti della Rivoluzione Cubana. È così che creano Propaganda, ritratto di una famiglia rivoluzionaria che vuole diffondere in tutto il mondo una rivoluzione pacifica, show dopo show.
Dopo l'introspezione in spettacoli più piccoli, poveri ed economici, questo nuovo show è un'apertura sul mondo esterno, una campagna di propaganda per ri-educare le masse alle “bellezze della Causa”. Ancora una volta, usano quel loro humour aspro, danzando sul filo del rasoio tra un sincero attivismo e una permanete auto-critica: cosa pensare del nostro mondo? Come si può determinare il proprio cammino su scala individuale? Domande alle quali Propaganda non dà risposte in bianco e nero, ma la sua divertente luce verde, molto semplicemente e in famiglia.
di Rossella Redazione