Ecco l ambiente degli artisti di teatro e queste sono le peripezie di un gruppo di attori, facili vittime dell illusione della ricchezza e della celebrita'. Domenica 16 marzo, alle 17, in esclusiva regionale sul palco del Teatro la Fenice di Senigallia, va in scena “L’impresario delle Smirne” di Carlo Goldoni, prodotto dall’Associazione Teatrale Pistoiese, in collaborazione con Valzer srl.
La vicenda ruota attorno ad un gruppo di attori, uomini e donne, tutti pettegoli, invadenti, boriosi e intriganti che, disperati e affamati, vivono per un breve attimo l’abbaglio dello sfarzo, nella speranza di riuscire a partire per una favolosa tournée in Oriente con Alì, ricco mercante delle Smirne intenzionato a formare una compagnia d’Opera, e tornare carichi d’oro e di fama.
Facili prede di mediatori intriganti, di impresari furbi e rapaci, i poveri artisti scoprono a loro spese che le regole del Teatro sono eterne e che la loro vicenda scritta 250 anni fa ha un sapore grottesco di attualità. Distratti dalle loro piccole beghe e rivalità, occupati a farsi la guerra per far carriera, invidiosi di una posizione nella gerarchia di palcoscenico, di un costume più o meno sfarzoso, di un privilegio in più e soprattutto di avere una paga l’uno più alta dell’altro, non si accorgono di essere delle piccole sciocche marionette i cui fili vengono manovrati da chi il potere veramente ce l’ha, per la sua posizione o per il suo denaro.
Adattato e diretto da Roberto Valerio, “L’impresario delle Smirne” vede sul palco Valentina Sperlì, Roberto Valerio, Antonino Iuorio, Nicola Rignanese, con Massimo Grig, Federica Bern, Alessandro Federico, Chiara Degani, Peter Weyel. Le scene sono di Giorgio Gori, i costumi di Lucia Mariani e le luci di Emiliano Pona.
I biglietti da 10 a 25 euro, con numerose agevolazioni attive, sono acquistabili anche on-line su www.vivaticket.it.
Per informazioni 071/7930842 - 335/1776042, info@fenicesenigallia.it.
di Barbara Redazione