Il pugile sentimentale, Maraja, Corre il soldato, Che cos’è l’amor… Ma anche San Vito, Lavorare con lentezza, Quello che non ho… Insomma, ieri sera il grande Vinicio Capossela ha deliziato i suoi tantissimi fan, arrivati da tutta la regione, con i suoi intramontabili successi. Un evento perfetto per festeggiare il 15esimo compleanno del Mamamia che ricade proprio in questa settimana.
Un live incredibile con delle sonorità così particolari che, più che un concerto, quello messo in scena da Capossela sembrava un mix tra teatro e poesia.
Il live è andato ben oltre le aspettative. Il rebetiko – così come ha spesso spiegato l’autore – è musica nata da una catastrofe, da una grande crisi e da una colossale migrazione. Da allora ha sempre avuto un contenuto eversivo, ha portato in sé il cromosoma della ribellione, della rivolta individuale. Il rebetiko è una musica che lamenta quello che tutti noi abbiamo perduto, una musica che non dimentica le sue origini. Si officia in luoghi chiusi, dove si beve e si privilegia lo struggimento individuale. È musica che viene dal basso, che si condivide a tavola, come un'eucarestia. Tutto questo ieri sera nella cornice underground del Mamamia di Senigallia.
Con Capossela sul palco anche Vassilis Massalas (chitarra e baglamas), Ntino Chatziiordanou (fisarmonica e all'organo), Dimitri Emmanouil (percussioni), Alessandro Asso Stefana (chitarra), Glauco Zuppiroli (contrabbasso) e il solista Manolis Pappos.
di Redazione Marcheinfesta