Per gli amanti del cinema, Il pranzo di Babette è un titolo carico di emozioni, grazie alla trasposizione del 1987 con Stephane Audran e la regia di Gabriel Axel, che ha innalzato l’autrice del testo Karen Blixen, già scrittrice di culto, alla gloria dell’Oscar nel 1987.
Il testo dello spettacolo – proposto nell’ambito della Stagione di Prosa promossa dal Comune di Treia e dall’AMAT e realizzata con il contributo della Regione Marche e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali – narra di una piccola comunità della Norvegia di fine Ottocento, di due sorelle, Martina e Filippa, figlie del decano fondatore di una congregazione religiosa e di due ospiti venuti dal lontano mondo, il tenente Loewenhielm e il grande cantante Achille Papin.
L’arrivo della francese Babette è la forza scatenante che rompe gli argini di un mondo austero. Il suo atto esplosivo sarà cucinare un pranzo francese. Il cuore autentico del racconto non consiste appena nelle pietanze speciali che verranno servite, bensì nella trasformazione interiore che avverrà nei discepoli invitati per celebrare la ricorrenza del compleanno del defunto Reverendo.
Tutti i personaggi si ritroveranno in una atmosfera inedita, mai conosciuta, in cui il tempo stesso si diluisce nell'eternità, "ma niente può essere riferito in modo preciso, soltanto che le stanze erano ricolmate di una luce celeste”.
“Io e Stefano Braschi – scrive Raffaella Boscolo nelle note allo spettacolo - recitiamo in una stanza che perde i suoi confini attorno ad un unico tavolo. Siamo le parole. Tutti gli ospiti riuniti al pranzo, come fosse un'ultima cena, banchettano con le parole elevandole come il compimento mistico di un sacrificio redento. La suggestione verrà dalle parole, è affidato a loro il compito di raccontare, in una scena vuota, l'atmosfera, la vita della piccola comunità creando ambienti, paesaggi e relazioni e inoltrandosi, attraverso questi, negli abissi dell'animo umano. Quello della Blixen è un viaggio meraviglioso e ciò che mi ha catturato in questo testo è il tema della realizzazione di sé nell’arte. Babette mi rappresenta. Personaggio e interprete si uniscono nelle ultime pagine, nelle ultime parole e insieme spiccano il volo esprimendo quello che il cuore ha di più segreto e profondo come se la vita e la scena non avessero confine”.
Per informazioni e biglietti: 348 3417306–0733 205571. Inizio spettacolo ore 21.15.
di Rossella Redazione