Descrizione:
Fili di Luce Laboratorio Artistico di creazioni in tessuto
Luciana Gianotti, dal 2002, grazie a nuove scelte e percorsi di vita legati alle discipline olistiche, diventa Maestra di Reiki e decide di aderire al progetto "La Città della Luce", vivendo e lavorando all'interno della struttura, e creando il Laboratorio Artistico "Fili di Luce", dove nascono linee di abbigliamento, fusione di culture e scelte di vita consapevoli tra Occidente ed Oriente, realizzate con tessuti naturali e biologici. Organizza Corsi dedicati all'Arte del Cucito.
La "Città della Luce" vive e lavora immersa nella natura delle Marche, sulle colline di Ripe a pochi minuti dal mare di Senigallia. Obiettivo fondamentale di questa realtà, nata nel 1996, è il raggiungimento di un'ideale condizione di benessere psicofisico dell'individuo, perseguito attraverso l'insegnamento, la pratica e la diffusione delle discipline olistiche, come scelte di vita consapevole.
"Fili di Luce" ha per scopo di promuovere l'armonia e il benessere psicofisico dell'individuo, l'espressione della creatività artistica e lo sviluppo della abilità manuale, attraverso lo studio, l'insegnamento, la sperimentazione, la creazione, l'assemblaggio e l'utilizzo di tessuti, tele, stoffe e filati naturali al fine di comprenderne i concetti simbolici e spirituali della vita e della psiche umana, legati al recupero dell'infanzia e della propria identità e dignità, della propria immagine, della propria storia personale e familiare, della propria cultura e tradizione.
Si conducono studi approfonditi sulle origini del tessuto, sulle tecniche di produzione e di lavorazione, sulle modalità tintorie e di lavaggio, di pulizia e di conservazione, ottenuti nel rispetto degli esseri umani, dell'ambiente, delle piante e degli animali. Ricerche e studi sull'evoluzione del costume e della moda, sulla teoria dei colori e dei significati ad essi associati, sugli aspetti sociologici, psicologici e simbolici legati all'abbigliamento e in generale all'arte di vestire il proprio corpo, di arredare e decorare gli spazi domestici, abitativi e residenziali.
Come l'epidermide è la zona di confine che delimita il mio spazio interno da quello esterno, così il vestito rappresenta una vera e propria "pelle" che possiamo cambiare o modificare a piacimento. Il tessuto epiteliale ha la funzione di impedire la dispersione del calore e dell'acqua, oltre che quella di proteggerci contro gli agenti patogeni esterni. Inoltre la pelle e il tatto sono importanti canali di uscita a livello comunicativo. Si arrossisce per la vergogna o per l'eccitazione, si può diventare pallidi per la paura o per un calo di forze o di pressione, il nostro viso si può accendere per l'entusiasmo o diventare livido per l'invidia, si può avere una pelle luminosa e trasparente oppure livida e opaca ...
Anche il vestito può essere un modo per proteggerci dal freddo (o dal caldo), ma nella maggior parte dei casi è soprattutto un modo per interagire socialmente e comunicare sentimenti, emozioni, stati d'animo, ruoli, desideri e aspirazioni. Il vestito può nascondere o dissimulare ciò che non ci piace e sottolineare ciò che vogliamo trasmettere, non solo a livello fisico, ma anche psichico. La divisa dei militari esprime rigidità, autorità, potere, la giacca e la cravatta del manager garantiscono efficienza e ordine, il saio del francescano evoca povertà e semplicità, la veste di porpora contraddistingue un'altro prelato, il mantello e la stola di ermellino sono simboli di potere regale, e così via gli esempi potrebbero continuare all'infinito.
L'abito insomma, o per meglio dire il nostro modo di vestire, è una importantissime forma per esprimere, comunicare, portare la nostra identità nel mondo. Conoscere noi stessi significa imparare a vestirci con arte e proprietà e d'altronde comprendere e scegliere ciò che davvero ci piace indossare è una sublime manifestazione di gioia e di libertà dell'essere. Poche cose al mondo sono così piacevoli e intense come la scelta e l'acquisto di un nuovo vestito. Quando vado in giro con un abito che indosso per la prima volta, è come se fossi nuovo, rigenerato, rinato, diverso, è come se il passato non esistesse più, ma solo un radioso futuro. E se non proviamo queste cose vuol dire che abbiamo davvero perduto l'entusiasmo per la vita... Al di là delle mode passeggere e momentanee, al di là della nostra voglia di essere accettati o della nostra paura di essere rifiutati, al di là dei giudizi, delle tradizioni, delle seduzioni, l'abito è una pelle, è la nostra pelle "sociale", è la nostra nudità velata di significati e di messaggi, è l'espressione di quell'universo chiuso dentro di noi che solo attraverso la comunicazione può esprimersi nel mondo. Testo di Umberto Carmignani - www.reiki.it