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Comune di Torre San Patrizio
Piazza Umberto I, 1
63010 - Torre San Patrizio (FM)
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Descrizione:
Fa parte della Zona Territoriale n. 11 di Fermo dell'Azienda Sanitaria Unica Regionale delle Marche (in sigla Z.T. n. 11 - A.S.U.R. Marche). La cittadina conserva l'impronta della lontana origine medioevale. Mura tre-quattrocentesche, con ristrutturazioni posteriori, circondano il vecchio incasato, che vanta elementi di notevole fattura. Antica Turris Patritia che nel 1200 ebbe il nome di Castrum Turris Sancti Patritii. Nel XV secolo il generale Paolo del Sangue, attaccò il castello di Torre San Patrizio, fedele al Conte Sforza, e malgrado l'eroica difesa, lo saccheggiò e lo bruciò. Le origini della cosiddetta Turris Patrizia sono situabili intorno al VI secolo a.C. Il nome attuale risale al periodo carolingio, quando qualche signorotto o gli stessi monaci o vescovi fermani impressero al nome antico quello di un santo. Elevata alla dignità di Comune, intorno al 1258, in epoca rinascimentale, fu sottomessa al duca Valentino, figlio di papa Alessandro VI Borgia. Conobbe alterne vicende storiche, insanguinate da ripetute distruzioni, cercando sempre di conservarsi a Libero Comune. A Torre San Patrizio è ambientato La nostra casa sull'Adriatico di Margaret Collier[2], un vero e proprio diario (dal 1873 al 1885 con introduzione di Joyce Lussu che fu nipote dell'autrice) in cui la scrittrice racconta la vita della provincia italiana all'indomani dell'Unità d'Italia. Sposatasi in Torre San Patrizio con Arturo Galletti (ex ufficiale garibaldino a cui è dedicato il teatro cittadino), Margaret Collier e suo marito decidono di andare a vivere in località San Venanzo (località ora chiamata Villa Zara). Tutt'ora è visibile (solo dall'esterno) la casa dove Margaret e suo marito vissero.