Letture: ... - Mostre a Moresco - FM
dove: | TOMAV-Torre di Moresco Centro Arti Visive |
data: | da sabato 22 giugno 2013, alle 18:30 a domenica 28 luglio 2013, alle 20:00 |
intrattenimenti: | |
info sul luogo: | |
Qui trovi maggiori informazioni su questo evento |
Organizzazione: | TOMAV -Torre di Moresco Centro Arti Visive |
Referente: | Andrea Giusti |
E-mail: | Contatta il referente |
Telefono: | 3463312527 |
COMUNICATO STAMPA
LUOGO:TOMAV - Torre di Moresco Centro Arti Visive – Moresco (FM)
OGGETTO: Mostra d’arte contemporanea
ARTISTA: Daniele Bordoni
TITOLO: VENUSBERG - La natura delle cose
INAUGURAZIONE: sabato 22 giugno ore 18,30
PERIODO: 22 giugno – 28 luglio 2013
A CURA DI: Davide W. Pairone
COORDINAMENTO: Andrea Giusti
PATROCINI: Comune di Moresco – Pro Loco Moresco – Provincia di Fermo
SPONSOR: SME Soluzioni Mobilita’ Ecocompatibili – GO’ soc. consortile a r.l.
ORARI: da venerdì a domenica 17.30 – 20.00
INFO: tel. 0734259983-3463312527; www.comune.moresco.fm.it – tomav@libero.it -
www.facebook.com/tomav.centroartivisive
Negli spazi della torre medievale presso il castello di Moresco Daniele Bordoni presenta una selezione di opere su tela, disegni su carta e installazioni ambientali. La mostra riassume gli esiti più recenti di una ricerca estetica incentrata sul segno, la percezione e gli automatismi della psiche, temi che qui incontrano le suggestioni di un territorio ricco di storia, leggende e scorci di natura incontaminata.
Ispirandosi alle leggende locali ed ai racconti fiabeschi dei vicini Monti Sibillini, Bordoni interpreta a suo modo il mito ancestrale del Venusberg. L'antro di Venere, luogo di perdizione e rinascita, di profezie e visioni trascendenti, è il crocevia fra il mondo terreno e la profondità degli abissi sovrannaturali. Là, dove il cavaliere teutonico Tannhauser rischiò di perdere l'onore e dove in tempi ancora più remoti l'oracolo parlava del futuro ai mortali, si intrecciano segni e memorie. Terreno fertile per la riflessione artistica di Bordoni che, oscillando fra natura ed artificio, dà vita ad un teatro percettivo e rizomatico, un vortice ascendente che dalle cavità dei monti raggiunge la vetta della torre attraverso rocce, arbusti, torrenti e tracce di miti che si perdono nella notte dei tempi.
Il paesaggio, tradizionale banco di prova per generazioni di artisti, nelle mani di Daniele Bordoni diventa oggetto di una sperimentazione radicale del gesto pittorico e del segno. Scorci e orizzonti dissimulati fra sinapsi e reti neurali, il caos e l'ordine, l'istinto e la ragione: il paesaggio come contrappunto della psiche, come struttura che si riflette in altre strutture moltiplicandosi e rifrangendosi, "un gioco che apparentemente tende all'astrazione ma che in realtà sottolinea la fenomenologia delle cose" alla ricerca di un lirismo profondo, antico e attualissimo. Le colline marchigiane diventano così uno spartito su cui le annotazioni si rincorrono a formare un coro, ora dissonante ora armonico, oppure il ritmo di una scrittura di cose terribili e magnifiche che appartengono alla natura piu’ profonda dell’uomo e del creato.
Con preghiera di pubblicazione