Honkeyfinger è di certo uno dei personaggi più rinomati (se così si può dire) della scena garage blues underground inglese.
Il geniale musicista suona contemporaneamente una chitarra lap-steel con fuzz a manetta, un’armonica dalle sonorità acide, grancassa e piatti, sviluppando un volume di fuoco impressionante; ne risulta un’esplosiva miscela sonora corrosiva e selvaggia: la creatività di Cap. Beefheart, la ruvidità di John Lee Hooker, la crudezza di Bukka White, la lascività dei Butthole Surfers, l’heavy sound di Blue Cheer, ZZTop, e Black Sabbath, tutto nelle mani, nei piedi e nella testa di un solo uomo.
Un infernale one-man-band-show.