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Comune di Montegranaro
Piazza Mazzini, 1
63014 - Montegranaro (FM)
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Descrizione:
Montegranaro nasce con la vocazione calzaturiera, fin dalla fine del secolo XVIII. Centro propulsore del distretto calzaturiero marchigiano, è uno dei sistemi produttivi più importanti a livello mondiale. Tradizione artigianale e maestranze tra le più qualificate del settore, cura dei dettagli e dei materiali impiegati, attenzione alla “forma”, tutti fattori che hanno sempre contraddistinto il prodotto montegranarese.
La spiccata vocazione alla qualità e all’eleganza, non disgiunta da una fortissima creatività, fanno di Montegranaro la passerella internazionale dell’accessorio, nel panorama più vasto del sistema-moda italiano. Il paese delle grandi firme!
La dolcezza delle colline e l’operosa attività agricola sono i punti di forza per il visitatore. Le aziende agricole di piccole dimensioni favoriscono lo sviluppo dell’agricoltura, senza intaccare la forma del paesaggio: cereali e foraggio, girasoli e ortaggi, uliveti e vigneti, frutteti, tortuose strade vicinali fiancheggiate da querce secolari, connotano il panorama dalla vallata del fiume Chienti a nord a quella dell’Ete a sud, spalancate sul mare, o a quella che, verso ovest, spazia fino ai Sibillini.
La tradizione vanta l’origine romana di Montegranaro con il toponimo di Veregra, ma è un documento farfense dell’829 che lo fa nascere alla storia. Nel secolo XIII è libero Comune, nel 1387 diviene feudo della famiglia veneziana degli Zeno, nel 1443 subisce la dominazione degli Sforza e quindi dello Stato Pontificio, fino alla unificazione d’Italia.
I montegranaresi illustri: Giulioso Conventati (sec. XV), giurista, docente presso l’Ateneo maceratese; San Serafino da Montegranaro (1540-1604); Domenico Svampa, cardinale e arcivescovo di Bologna (1851-1907); Giovanni Conti (1882-1957), uomo politico, vice presidente dell’Assemblea Costituente; Alessandro Cruciani (1841-1912), musicista e poeta.
Monumenti romanici (la Cripta di Sant’Ugo con lo strepitoso ciclo di affreschi, il portale del SS. Salvatore), chiese conventuali (San Francesco e San Serafino) e barocche (San Pietro), palazzi gentilizi (Conventati, Ranier Luciani, Cruciani) emergono da un tessuto urbano di case addossate l’una all’altra, secondo un nastro sinuoso e suggestivo.