Il gioco dell'Oca è uno dei piú semplici e antichi. Tirare i dadi e vedere che cosa ci riserva la prossima casella, evitare le insidie e i trabocchetti, tra risate e arrabbiature.
Era l'anno 1543 ed a Cagli, oltre a tanti altri giuochi quali corse all'anello, tornei di balestre e di archi, corse con i cavalli, ecc., si giocava anche il Giuoco dell'Oca.
I signori dell'epoca non sapevano piú cosa inventare per animare le lunghe e monotono giornate, così pensarono bene di movimentare una intera piazza e un intera città. Cagli è fiera di riproporre ogni anno sia il gioco dell'Oca vivente, che l'offerta di ospitalità e piatti tipici delle sue illustri Taverne.
I paggi segna punti dei quattro Quartieri in gara vengono mossi in avanti in base al risultato ottenuto con il tiro di dado. Il percorso, particolarmente accidentato, è costituito da 54 tabelloni raffiguranti personaggi, arti e mestieri cagliesi. E proprio in relazione a talune di queste rappresentazioni sono previste prove di abilità che il gruppo dei paggi giocatori di quartiere deve sostenere per scongiurare la retrocessione del rispettivo segnapunti. Vince il Quartiere che dopo varie peripezie vede il proprio paggio segnapunti fermarsi dinanzi al 54° tabellone, nel quale è dipinto il patrono S.Geronzio con il suo simbolo: una bianca oca.
Le taverne sono aperte sia il Sabato sera che la Domenica sera, giorno della disputa del Palio. Accolgono sia i partecipanti alla manifestazione che le migliaia di turisti che accorrono per vederla. Qui, grazie ai numerosi stand gastronomici, e' possibile gustare piatti tipici cagliesi, cresce farcite in molti modi, arrosti e dolci che le popolane preparano in maniera assolutamente casareccia. Tra i fumi dei fornelli e l'odore degli squisiti manicaretti, ogni taverna propone anche uno spazio per ballare con complessi locali e musiche folcloristiche. I festeggiamenti proseguono fino a notte inoltrata, in un'atmosfera genuina ed indimenticabile.